La rinoplastica è l’intervento chirurgico che consente di modificare l’aspetto del naso.
L'intervento
I difetti estetici più comuni, ma certamente non gli unici, sono rappresentati dalla presenza del gibbo dorsale, dalla larghezza delle ossa nasali in visione frontale e dalla punta cadente e mal definita. Con la rinoplastica è possibile modificare tutta la struttura nasale o anche singole parti, a patto di rispettare sempre l’armonia e la proporzione del naso stesso e del suo rapporto con il volto. Spesso oltre a difetti estetici sono presenti difetti funzionali che influenzano la respirazione. In questi casi è possibile migliorare la pervietà delle vie aeree nasali con interventi specifici (al setto nasale, ai turbinati, ecc), contestuali all’intervento. Esistono fondamentalmente due tecniche chirurgiche: la rinoplastica chiusa, che si effettua mediante incisioni all’interno delle narici, o la rinoplastica aperta, che comporta un’ulteriore incisione alla base del naso, sulla columella. La scelta tra le due tecniche dipende da quali specifiche modifiche sono necessarie per raggiungere il risultato estetico desiderato.
L'anestesia
La rinoplastica si esegue in sedazione o in anestesia generale. In alcuni casi può essere prevista una notte di degenza.
Decorso post-operatorio
Dopo l’intervento di rinoplastica possono presentarsi ecchimosi e gonfiori, che mediamente si risolvono in 2-3 settimane. Contrariamente alle credenze comuni la rinoplastica è uno degli interventi con il minor dolore post-operatorio, peraltro facilmente gestibile con farmaci anti-dolorifici ed anti-infiammatori. Nei 7 giorni post-operatori il paziente avrà una protezione gessata sul dorso del naso e tamponi nelle narici. I punti di sutura sono interni e riassorbili nella tecnica chiusa, mentre in quella aperta sono presenti 3-4 punti a livello della columella che vengono rimossi dopo 7 giorni.