L’intervento di mastopessi consente di risollevare il seno, l’areola ed il capezzolo.
L'intervento
Con il passare del tempo, ma anche in seguito a variazioni di peso o allattamenti e gravidanze, la discesa dei tessuti mammari può associarsi ad una involuzione della ghiandola. Se in seguito a queste variazioni il volume totale mammario risulta comunque adeguato, la mastopessi permette di risollevare i tessuti all’altezza desiderata. In base alla gravità del difetto il chirurgo può decidere tra varie tecniche, che comportano cicatrici differenti (circumareolare, verticale, a “J”, a “T invertita”, ecc.). In tutti i casi le cicatrici sono nascoste dai classici reggiseni. Se invece alla discesa dei tessuti si associa anche una perdita di volume importante, può essere necessario utilizzare una protesi in gel di silicone per ricreare il volume perso. In questo caso si eseguirà una mastopessi con protesi.
L'anestesia
La mastopessi si esegue in sedazione o in anestesia generale, a seconda dei casi e delle condizioni cliniche della paziente. Di norma è prevista una notte di degenza.
Decorso post-operatorio
Possono presentarsi ecchimosi e gonfiori, che mediamente si risolvono in 1-2 settimane. Nelle tecniche che prevedono il posizionamento della protesi al di sotto del muscolo grande pettorale, le pazienti possono lamentare una lieve sensazione di dolore a livello sternale per circa 48 ore. Sono tuttavia dolori facilmente gestibili con farmaci anti-dolorifici ed anti-infiammatori. Nelle 3 settimane post-operatorie la paziente dovrà indossare un reggiseno sportivo 24h al giorno. I punti di sutura sono interni e riassorbibili, indipendentemente dalla tecnica utilizzata.